La nostra mission e storia

Mission

Intento prioritario di APNEIA è lo studio dei fattori terapeutici nelle situazioni di sofferenza e la promozione della salute.

Per noi la promozione della salute si realizza attraverso un insieme di interventi non solo di carattere sanitario ma anche socio-culturali, comunitari e olistici finalizzati a mettere l’individuo o i gruppi nella condizione di sviluppare l’insieme delle proprie potenzialità, affrontare condizioni di malessere psicofisico e avviare processi di emancipazione se sussistono dinamiche di oppressione, marginalizzazione o alienazione.

Alcuni dei principi guida che indirizzano il nostro operato sono:

  • Integrazione tra aspetti psichici, sociali, corporei, culturali e antropologici.
  • Operatore sanitario non come autorità che detiene il potere o l’esperienza, ma come una persona competente che accompagna il richiedente in un percorso di crescita. Mettiamo dunque in discussione l’approccio di tipo partenalistico e gerarchico della prestazione sanitaria, intendendo quest’ultima come un lavoro relazionale paritario e costruito insieme piuttosto che come la “somministrazione” di una cura in senso unilaterale
  • Salute vs benessere: si sposta il focus da una dimensione oggettiva ad una soggettiva, senza perdere l’importanza del contesto materiale, sociale e storico di appartenenza della persona.
  • Non esistono “regole prefabbricate” per un corretto approccio terapeutico, né protocolli specifici o pre-costituiti. La relazione e la complessità del quadro precedono la regola.
  • Diritto alla salute e accessibilità equa alle cure
  • L’arte e la creatività come strumenti di crescita

Storia

In origine (2017) Apneia nacque ispirandosi al paradigma della psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI), una disciplina che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici (per approfondimenti: www.sipnei.it). La PNEI rappresenta un modello di interpretazione della salute e della malattia che vede l’organismo umano come un’unità strutturata e interconnessa, dove i sistemi psichici e biologici si condizionano reciprocamente. Tale modello scientifico mette in relazione in ogni essere umano i suoi aspetti psicologici e culturali con sistemi neurologico, endocrino ed immunitario. L’equilibrio e l’armonizzazione dei sistemi determinano lo stato di salute o, in assenza, lo stato di malattia. Le evidenze della PNEI sulla costante comunicazione tra psiche e sistemi biologici hanno consentito di riunire ciò che nella vita non si era mai separato: la mente e il corpo.

Nel tempo, il nostro paradigma di lavoro si è arricchito di dimensioni aggiuntive: pur senza perdere i fondamenti teorici che hanno accompagnato i primi anni dell’associazione, abbiamo maturato un approccio che integra gli aspetti individualistici (mente e corpo) con quelli trans-individuali, ovvero che trascendono la persona, a partire dal contesto di appartenenza. Perciò abbiamo sentito la necessità di lavorare con un linguaggio più ampio, comprensivo delle discipline olistiche, la psicologia sociale e di comunità, l’antropologia, l’attivismo sociale come strumento di emancipazione, le arti e la cultura come voce per generare movimento creativo ed evolutivo.

Nel tempo abbiamo allestito progetti permanenti come l’ambulatorio popolare o Il Giardino di Anna (vedi nella sezione ATTIVITÀ E PROGETTI), tenuto corsi e laboratori divulgativi e formativi sul territorio, partecipato a partnership progettuali con i servizi pubblici e gli enti del terzo settore e contribuito alla realizzazione di processi comunitari di sensibilizzazione e lotta per la tutela dei diritti delle persone con fragilità particolari.